Campi di colza e l’inquadratura del futuro

Campi di colza e l’inquadratura del futuro

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Foto di Massimo Minioto

Grigio e giallo. L’orizzonte non si perde nei campi di colza ma in qualche agglomerato industriale, dove forse la colza finirebbe per trasformarsi in liquido o semiliquido. Olio, biodisel, miele.

Per ora è un tappeto fiorito che incontra fili dell’alta tensione, case, ciminiere.

Dare le spalle al conosciuto, di fronte a un nuovo colore della vita, significa scegliere l’inquadratura del nostro prossimo futuro. Come scattare una fotografia per ricordarci che un orizzonte con cui misurarsi esiste, che il finito può essere bello quanto l’infinito. Scegliere l’inquadratura. Scegliere se farci stare dentro solo fiori gialli, oppure se metterci tutto, la meraviglia e la consuetudine.

Ordinare le priorità dentro uno scatto, la macchina abbassata con l’obiettivo puntato sull’orizzonte, nell’indecisione della realtà che vorresti ottenere, dalla vita e dalla foto. Costruire un significato non è mai stato semplice.