Il banco vince sempre

Il banco vince sempre

 

01

Foto di Luca Vittonetto

Da quell’angolazione, dietro quel vetro, riusciva a fare una considerazione a metà. Ma era bloccato lì, non si poteva muovere. Cercava di spostarsi ma qualcosa, una forza magnetica lo tratteneva ben saldo in quel punto. Il rinfresco doveva ancora incominciare. Quei tavoli non sarebbero stati fuori luogo in un casinò, e nemmeno a farlo apposta due tizi chiacchieravano sprezzanti, come se il banco vincesse sempre. Le hostess all’ingresso erano come manichini di un diorama, l’una a guardar di sottecchi l’altra con un sorriso stabile ma indefinito.

Da quella vetrata, forse famosa, continuava a curiosare ma proprio non riusciva a comprendere che diavolo stesse per succedere. Forse nulla di significativo. Eppure non riusciva ad allontanarsi. Tutto era inerte, tranne la scala mobile che scorreva vuota. Vide salire un tizio, con la testa fra le nuvole, che dopo un istante oltrepassò il riflesso del vetro che lo copriva. Riconobbe se stesso.  Cercò di raggiungerlo, riuscì finalmente a spostarsi. Il banco vinceva sempre, per questo era valsa la pena di andarsene prima che iniziasse qualunque cosa. E si svegliò.