Bolinas Beach

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Foto di Silvia Dacomo – Bolinas, California (2009)

Gary imbracciava la sua tavola. E camminava lungo Bolinas Beach.
La sua corporatura si trovava non solo al centro della tavola che reggeva, ma anche di due mondi pittorici immaginati. Ecco come avrebbe potuto dipingerla: isole naïf in una metà, foreste fantastiche nell’altra. Da qualche mese aveva in animo di dare colore a quella tavola. E quindi alla sua vita.

Camminava da mezz’ora, e ancora avrebbe camminato, forse per il doppio del tempo. Al sole tiepido ma ancora incredibilmente luminoso che pareva appeso al cielo apposta per lui, Gary allentava la tensione drammatica dei muscoli, asciugava l’umidità scomposta della pelle e liberava i tendini dalla lotta. Era come se la sua tavola e la sua mente condividessero, ora, lo stesso baricentro.

In quel pomeriggio la sfida con le onde poteva dirsi terminata e vinta. Ma non ancora con se stesso. C’era stato un magma trasversale, disceso dal cratere della consapevolezza. Bruciante, che solo le onde dell’oceano avevano potuto raffreddare.

E più camminava più era inebriato e sorpreso da come la fatica ad ogni passo gli infondesse una conoscenza mai raggiunta prima. Semplicemente lui era l’equilibrio dinamico, tacita armonia dell’universo pulsante. Il dolore ora si frammentava in tante minuscole essenze vitali e diventava parte dell’aria e del profumo del mare, fatto di kelp e malinconia. E si librava nelle pieghe fantastiche della sabbia lungo la riva.

Tanti anni dopo, in un’altra parte del globo, appoggiato in aeroporto al bancone del check in, una cartella da lavoro a tracolla, i capelli più corti, e l’affanno del viaggiatore per business stampato sul volto, scorse una tavola da surf che un ragazzo stava caricando sul tapis roulant. Intravide sulla custodia un adesivo colorato con su scritto “il migliore equilibrio è sul bilico delle onde”. E quando la tavola sparì nel misterioso universo delle stive, Gary ebbe la certezza che mai più nulla nella sua vita era stato più chiaro di quel giorno a Bolinas Beach.


 Copyright © 2015, Silvia Dacomo
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