Qualcosa di hippy, Bolinas e Nina Simone

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Bolinas (California),  video-ricordo

Certe nevrosi armate tengono in ostaggio i pensieri, e la mia allenata razionalità a volte molla. Mi capita così di emigrare volentieri nel ricordo di questo luogo che registrai nel video a bassa qualità che vedete qui. Un minuscolo insediamento sul Pacifico, venti miglia a nord di San Francisco. Ci ho soggiornato molti anni fa. Un’enclave dal candore artistoide che si chiama Bolinas. Ex hippies ed hippies vecchi e nuovi, agricoltori, artisti, ecologisti, surfisti, pescatori vivevano un loro sogno di esistenza e di pensiero in una riservatezza autentica. Gli sporadici visitatori del fine settimana piantavano la tenda sulla spiaggia, leggevano, andavano in canoa, surfavano onde modeste senza quella necessità tutta attuale di avere un pubblico esaltato…

Bolinas ha ben due acque: la laguna a ridosso del villaggio popolata di foche, e la spiaggia sull’oceano. C’era poi questo book exchange, libri usati a offerta libera, la porta sempre aperta. Entravi, prendevi un libro, depositavi i soldi (il prezzo suggerito variava da un dollaro a venti dollari a seconda del valore che tu davi al contenuto del libro – non al suo stato materiale), potevi andartene o restare lì a leggere. Il cosiddetto honor system, lì come altrove funziona. Al piano superiore tute da surf appese a sgocciolare.

La cultura locale trasmetteva salsedine. Nessuno cercava di convincerti della bontà delle proprie scelte, anche perché le vedevi, le leggevi, le ascoltavi le scelte, a volte eccessivamente nostalgiche e naïf, ma sempre appassionate. Nei dipinti sulle case, nei murales, nelle chiacchiere che ti capitava di fare e ascoltare. La sera si mangiava pesce in un vecchio locale con le tavole da surf appese al soffitto, e la musica degli (giuro) Eagles di sottofondo. Turisti zero. Era (e spero lo sia ancora) un posto fuori dal tempo e presto o tardi finirà in uno dei miei prossimi racconti o nel nuovo romanzo che sto scrivendo. Ma se qualcuno avesse la curiosità di sapere a cosa diavolo mi sono vagamente ispirata per il retro della libreria di Kieran McHamilton ne “La libreria dei naufraghi” in questo video lo scoprirà. Mentre ascolta la voce di Nina Simone cantare in sottofondo “Buck” e “Since I Fell for you”.