L’autunno, il foliage e il responso di Click
Il nostro tempo, dominato dal continuo responso di un click, ha relegato l’attesa a poco più che un fastidio. Eppure, l’autunno è stagione di passaggi graduali. Così ci hanno raccontato le arti e non di meno l’esistenza e la nostra stessa natura biologica. Nuove età dell’amore, malinconiche consuetudini, bilanci, dolcezze del riposo della terra.
Eppure oggi anche l’autunno sale alla ribalta mediatica e si riduce a un evento. Diventa in una parola “foliage”, ossia spettacolarizzazione del massimo punto di intensità del fogliame. Ecco allora ampi panorami arborei in un incendio di tinte sublimi che è già promozione di viaggio. Il luogo diviene meta. E giustamente, perché lo scenario è fantastico! Ma credo che questa rappresentazione dell’autunno tralasci un aspetto fondamentale: il lento mutare.
I mutamenti graduali della natura sono cari a chi la ama profondamente, agli escursionisti, agli anarchici dello spirito. E naturalmente a chi piace osservare non solo il traguardo ma anche il suo prima e il suo dopo, cioè la storia. Una mia idea di autunno rubata qui, sulle colline torinesi, con qualche dilettante scatto.